GLI SPETTACOLI E LE TERME

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Durante l’età repubblicana gli spettacoli preferiti dai romani erano le rappresentazioni teatrali. All’inizio il pubblico doveva stare in piedi, perché il teatro si riduceva a un palco di legno, che dopo la rappresentazione veniva smontato. Più tardi, quando i teatri furono costruiti in pietra, vennero predisposte, in platea, delle panche su cui i cittadini potevano sedere. Ogni classe sociale aveva il suo posto ben definito: la prima fila era riservata ai senatori, poi venivano i cavalieri e dopo ancora gli altri; in fondo, in piedi, se ne stavano gli schiavi.

Gli spettacoli si tenevano di giorno, ma molti cittadini, specialmente in occasione di quelli più interessanti, per assicurarsi i posti migliori andavano a teatro la mattina all’alba, portando con sé cibo, acqua e un cuscino. Aspettando l’inizio della rappresentazione si passava il tempo in chiacchiere. A volte gli animi si riscaldavano e avvenivano risse gigantesche.

Gli attori, come gli autori delle opere teatrali, erano liberti o schiavi, ma sul palcoscenico erano loro i protagonisti, che cantavano, danzavano, recitavano, sempre con il volto coperto da una maschera che caratterizzava il personaggio: l’avaro, il giovane, la donna, il vecchio, il potente, ecc. Le opere preferite erano le commedie, ma soprattutto i drammi, ricchi di colpi di scena.

Durante l’età imperiale gli spettacoli più amati dai romani erano quelli del circo, che si tenevano nel Circo Massimo o nel Circo Flaminio; successivamente anche nell’anfiteatro Flavio (Colosseo). Gli anfiteatri erano talmente grandi da contenere fino a 50.000 persone, il Colosseo addirittura ne conteneva 87.000. Gli spettacoli più importanti che vi si tenevano erano i combattimenti tra animali feroci e gladiatori (il termine deriva da gladius, corta spada di cui spesso il combattente era armato), oppure fra gladiatori e reziari (combattenti armati di rete e tridente).

La lotta si concludeva con la morte di uno dei contendenti; il popolo poteva salvare la vita al gladiatore ferito sventolando un fazzoletto, oppure poteva decretarne la morte, rivolgendo il pollice della mano destra verso il basso. Era soprattutto l’imperatore che aveva il diritto di risparmiare la vita al vinto, ma non lo faceva quasi mai.

A volte lo spettacolo consisteva nell’esecuzione delle condanne capitali: i criminali, generalmente, venivano dati in pasto alle belve.

Dopo gli spettacoli i romani si recavano alle terme; essi, a differenza di molti popoli antichi, amavano curare l’igiene personale. A questo scopo c’erano bagni privati, riservati ai ricchi e ai nobili, e le terme, cioè i bagni pubblici, dove chiunque poteva entrare pagando una piccolissima somma o addirittura gratuitamente. Nelle terme non si andava solo a fare il bagno: esse erano luoghi di incontro in cui ci si trovava con gli amici, si concludevano affari, si parlava di politica, ecc.

 

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FONTE:www.edusport.it

MARIALUCIA D’ANELLA